Cesano Boscone

Ricominciare dai bambini italiani

Già da alcuni anni lavoriamo per avviare un progetto sul territorio lombardo, coerente con il desiderio di estendere il nostro aiuto anche a bambini italiani.

Il progetto è stato elaborato nel 2014, anche grazie al prezioso contributo di tre studenti dell’Università Bocconi che, all’interno del programma universitario “Dai un senso al profitto”, hanno messo le loro competenze, maturate durante gli studi, al servizio dell’Associazione.

Gli studenti hanno effettuato un dettagliato screening delle realtà associative presenti sul territorio di Milano, attive nel campo dell’infanzia e della lotta alla dispersione scolastica, e individuato una serie di possibili partner per l’Associazione.

A seguito di approfondite analisi è stata identificata un’associazione con cui, da marzo 2015, è stata avviata una proficua collaborazione.

L’associazione partner di Abbà per il “Progetto Milano” è FATA, Famiglie Temporanea Accoglienza Onlus, con sede nell’hinterland di Milano (www.fataonlus.org).

Nei suoi centri di accoglienza FATA ospita e sostiene bambini e adolescenti che il Tribunale dei Minori allontana dalla famiglia di origine per maltrattamento, violenza e grave disagio e minori inviati dai Servizi Sociali perché a rischio marginalità e devianza.

La struttura segue e accompagna anche bambini e ragazzi segnalati dai Servizi Sociali ma non allontanati (o non ancora allontanati) dalle famiglie: i ragazzi frequentano la struttura 2/3 pomeriggi a settimana dopo la scuola.

L’obiettivo di FATA è quello di accogliere i minori in un luogo idoneo, che permetta loro di vivere un clima familiare sereno, di soddisfare le necessità materiali, i bisogni psicologico-affettivi nonché comprendere, affrontare e superare le problematiche che hanno reso necessario l’allontanamento dalla famiglia naturale. Si tratta quindi di un obiettivo affine a quello di Abbà e, conoscendo sempre meglio responsabili ed educatori, è emersa una profonda vicinanza di finalità e modalità operative.

Il ruolo di FATA, così come quello di Abbà in molti Paesi in cui opera, è di accompagnare il bambino da una situazione di grave disagio ad una situazione di cura e tutela: ai bambini si vuole inoltre offrire un luogo sereno e protetto dove, grazie alla presenza di personale specializzato, essi abbiano la possibilità di superare i traumi subiti.

Abbà ha “adottato” dal 2015 la struttura e si è impegnata a versare un contributo finanziario per la copertura delle spese relative ai libri e al materiale scolastico per un totale di 26 studenti.

“La mia attività principale è quello di far sì che questi bambini possano passare una mattina in allegria e spensieratezza, quindi mi ritrovo seduta per terra con loro a costruire palazzi con i Lego, a giocare con le macchinine o a raccontare favole di principesse e streghe. Sono momenti molto belli sia per loro, ma soprattutto per me, perché la gioia che ricevo nel vedere i loro sorrisi e nell'affetto che mi dimostrano è la ricompensa più grande che riempie il mio cuore.”

 

“Seguo i bambini più piccoli accolti presso FATA: sono con loro tutti i mercoledì mattina mentre i più grandi sono a scuola e li seguo nei giochi e nelle varie attività educative e formative.

Fin dall’inizio si è creato con loro un legame molto forte, settimana dopo settimana i bambini hanno iniziato a chiedermi sempre più spesso “Torni vero? Ma quando? Quando torni giochi con noi e ci racconti le favole come oggi?”. Piano piano ho sentito di stare diventando per loro una presenza sempre più costante, più importante.

Grande è il loro bisogno di coccole e attenzione, il loro bisogno di sentirsi anche solo per qualche minuto “al centro” dell’attenzione, importanti e amati nella loro unicità.

È in ugual modo evidente anche il forte legame tra loro, l’affetto che li lega come fratelli, in mancanza di legami familiari altrettanto forti: un giorno, chiacchierando con un’educatrice, racconto nel mio lavoro in Abbà e dei viaggi in Paesi come il Brasile; a quel punto uno dei bambini più grandi, sentendomi, mi chiede “Tu sei stata in Brasile? Hai visto il mio papà? Il mio papà è in Brasile io lo so”. Ed è difficile rispondere.

Il ricordo più bello rimane il giorno del mio compleanno, quando mi accolgono uscendo a sorpresa da una delle camere cantando “Tanti auguli a te”, mi riempiono di bigliettini di auguri disegnati da loro e mi aiutano a soffiare le candeline sulla torta che ho portato. Uno dei più piccoli mi prende poi in disparte e mi chiede 'Tu sei mia amica vero? Ormai siamo amici veri come Robin Hood e Little John?' 'Sempre'.”

Paola e Roberta

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